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Agenda 2030: Lo Sviluppo Sostenibile

AGENDA 2030 LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Gli eventi economici, sociali ed ambientali degli ultimi anni pongono lo sviluppo sostenibile al centro delle aspirazioni della comunità globale. Per l’Italia, la definizione di un programma strategico che confermi in un orizzonte di lungo periodo il percorso di riforma degli ultimi anni, è una esigenza indispensabile.

Coerentemente con gli impegni sottoscritti nel settembre del 2015, l’Italia è impegnata a declinare gli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile nell’ambito della programmazione economica, sociale ed ambientale.

Parallelamente, anche l’Unione Europea è impegnata nel recepimento e definizione dei principi dell’Agenda 2030 di sviluppo sostenibile. Le modalità di declinazione degli obiettivi a livello comunitario rappresenteranno una indicazione importante per i Paesi Membri nella definizione finale dei rispettivi obiettivi strategici.

L’Agenda 2030 rappresenta la chiave di volta per uno sviluppo del pianeta rispettoso delle persone e dell’ambiente, incentrato sulla pace e sulla collaborazione, capace di rilanciare anche a livello nazionale lo sviluppo sostenibile, nell’ambito di quattro principi guida: integrazione, universalità, inclusione e trasformazione.

Anche le recenti iniziative varate a livello europeo ribadiscono l’importanza di un’azione comune, volta a rendere operativa l’attuazione dell’Agenda 2030 nel quadro delle politiche cofinanziate dai fondi strutturali e di investimento.

Un ulteriore aspetto innovativo dell’Agenda 2030 è l’attenzione rivolta al fenomeno delle disuguaglianze, acuito dalla crisi economica dell'ultimo decennio, che rischia di rallentare il percorso volto al perseguimento di uno sviluppo sostenibile. In assenza di un’adeguata strategia di intervento, diversi fattori, tra i quali la globalizzazione, i cambiamenti tecnologici, le trasformazioni del mercato del lavoro, le tendenze demografiche e le migrazioni, possono alimentare una polarizzazione tra “vincitori” e “vinti”. Appare, quindi, essenziale individuare e condividere le politiche che possono rilanciare la crescita e renderla sostenibile nel lungo periodo.

Diffondere i vantaggi di una maggiore prosperità richiede, a sua volta, un approccio multidimensionale e specifico per ogni Paese, in quanto non esiste una ricetta già scritta e universale. Al contempo, è necessario definire azioni di policy, coerenti, efficaci e con un respiro globale, che riguardino non solo il reddito ma anche altre dimensioni chiave del benessere e che siano rivolte a gruppi socio-economici mirati, in particolare le famiglie della classe media e a basso reddito. Solo attraverso un approccio multidimensionale la disuguaglianza potrà essere combattuta in modo efficace e si potrà perseguire uno sviluppo sostenibile, equilibrato e inclusivo. Tale approccio implica l’utilizzo di un’ampia gamma di strumenti, comprese le politiche di bilancio e le riforme strutturali. Questa è la chiave di lettura con cui si intende iniziare a declinare la Strategia di Sviluppo Sostenibile.
 

I 17 GOAL DELL'AGENDA 2030 (SDGs) 
 

 

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Ciò che emerge dagli orientamenti europei, declinati nel documento dell’Agenda 2030, è il connubio tra le tematiche di stretto interesse ambientale (biodiversità, clima, foreste, risorse idriche, aria, ecc) e le tematiche ambientali più strettamente sociali ed economiche (educazione ambientale, green economy, rifiuti e riuso e buone pratiche messe in campo dalle amministrazioni e dai privati). Le proposte convegnistiche di seguito elencate si basano essenzialmente sull'analisi della stretta correlazione tra molti di questi temi, sintetizzata prevalentemente dal concetto di servizi ecosistemici, e la Strategia di Sviluppo Sostenibile approvata con Deliberazione del C.I.P.E. n. 108 del 22 dicembre 2017  che ri-disegna una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla sostenibilità, quale valore condiviso ed imprescindibile per affrontare le sfide globali del nostro paese. Tale Strategia è strutturata in cinque aree, corrispondenti alle cosiddette “5P” dello sviluppo sostenibile proposte dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership per le quali sono posti importanti obiettivi da raggiungere attraverso specifici “Vettori di Sostenibilità” che ineriscono a tutti i settori che in ogni forma contribuiscono allo Sviluppo Economico, Sociale, Ambientale e Territoriale in ottemperanza agli impegni assunti a livello europeo.

Le sessioni in programma dovranno essere trasversali, interessando sia il comparto istituzionale che il privato che ruota attorno alle tematiche ambientali. Gli incontri in fiera dovranno quindi risultare oltre che un momento di scambio di esperienze e di lancio e ri-lancio delle politiche ambientali messe in campo dalla Regione Puglia, anche un luogo di incontro per i fruitori e i produttori del “green”: dalle imprese ai privati cittadini.

Obiettivo del seguente programma è quello di attenzionare il vasto pubblico alle tematiche del riuso, dell’efficientamento energetico, dell’educazione ambientale, del contatto con la natura (conservazione e fruizione) e dell’uso dei prodotti ecocompatibili.

La Regione Puglia nel definire una Strategia di Sviluppo Sostenibile dovrà sensibilizzare la Comunità al concetto di sostenibilità in maniera trasversale: è la consapevolezza del singolo individuo che orienta i mercati e le politiche ambientali e sociali.

La Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile: un modello governance multidisciplinare

Barbara Valenzano, Direttore Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio

Economia circolare e nuovi scenari nella gestione del ciclo dei rifiuti

Giovanni Scannicchio, Dirigente Sezione ciclo rifiuti e bonifiche

  Data pubblicazione

06/10/2020