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IN PRIMA LINEA VERSO UNA UE CLIMATICAMENTE NEUTRA ENTRO IL 2050

La visione strategica a lungo termine della Commissione europea delinea una serie di strade percorribili dall’Europa per guidare la transizione verso un’economia climaticamente neutra entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Istituzioni dell’Unione europea, aziende e società sono invitate a collaborare al fine di conseguire un’economia equa, prospera e a impatto zero sul clima. Il 28 novembre 2018, la Commissione ha presentato «Un pianeta pulito per tutti», la sua visione strategica a lungo termine per raggiungere un’economia climaticamente neutra entro il 2050. La strategia dimostra come l’Europa sia in grado di porsi in prima linea negli sforzi volti a conseguire l’impatto zero sul clima investendo in soluzioni tecnologiche realistiche, responsabilizzando i cittadini e allineando l’azione in aree chiave quali la politica industriale, i finanziamenti o la ricerca, assicurando però al contempo l’equità sociale necessaria per una transizione giusta.

A causa dell’aumento del riscaldamento globale, i danni ambientali e i fenomeni meteorologici estremi mettono a rischio la produzione alimentare, la salute pubblica, la biodiversità e la stabilità politica. Per evitare il verificarsi di pericolosi cambiamenti climatici, l’accordo di Parigi richiede a tutte le sue parti un’azione decisa e rapida a livello globale. La visione strategica della Commissione fornisce un’analisi dettagliata di otto strade percorribili dall’economia dell’Unione europea (UE), illustrando fattibilità e benefici della collaborazione fra i vari attori verso un futuro a impatto zero sul clima. Gli scenari delineati fanno affidamento su soluzioni tecnologiche esistenti o emergenti, sulla responsabilizzazione dei cittadini e sull’allineamento trasversale fra politica, finanziamenti e ricerca.

La strategia a lungo termine prospetta un cammino equo dal punto di vista sociale verso un’economia europea capace, entro il 2050, di azzerare le emissioni nette dei gas a effetto serra e durante il quale la transizione energetica collabori a stretto contatto con la crescita economica. Componenti strategiche I percorsi illustrati nella strategia si basano su sette componenti strategiche: una maggiore efficienza energetica; una diffusione più capillare delle energie rinnovabili; una mobilità più pulita e connessa; un’industria competitiva basata sull'economia circolare; una serie di infrastrutture intelligenti e interconnesse; uno sviluppo considerevole della bioeconomia e dei pozzi naturali di assorbimento del carbonio; l’uso della cattura e dello stoccaggio del carbonio.

Per preparare a dovere le fondamenta della neutralità climatica servirà un’azione congiunta trasversale a tutte queste aree. La creazione di un sistema di mobilità più pulito, ad esempio, richiede non soltanto l’impiego di combustibili maggiormente ecocompatibili e una maggiore efficienza energetica, ma anche infrastrutture più solide e un’organizzazione più efficiente dell’intero sistema, basata sulla digitalizzazione, sulla condivisione dei dati e su standard interoperabili. Le nuove fonti di energia potranno contribuire alla trasformazione del sistema energetico europeo soltanto qualora gli investimenti nelle capacità vadano a braccetto con una più ampia partecipazione dei consumatori, una maggiore interconnettività, un migliore stoccaggio dell’energia su larga scala, una gestione attiva della domanda e la digitalizzazione delle pratiche di gestione.

La strategia invoca la realizzazione di un quadro europeo in grado di stimolare la ricerca e l’innovazione, aumentare gli investimenti privati, fornire i giusti segnali ai mercati e garantire la coesione sociale. A questo fine, sarà necessario fare affidamento su un ambizioso mix di innovazione tecnologica, investimenti e azioni in tutti i settori: l’analisi dimostra come ciò sia possibile e vantaggioso non soltanto per il clima, ma anche per l’economia dell’UE e per la qualità della vita dei cittadini. La a cooperazione è fondamentale La transizione dell’Europa verso l’energia pulita è già in atto. Da decenni, ormai, l’Europa dà il buon esempio, essendo riuscita a dissociare le emissioni di gas a effetto serra dalla crescita economica.

La visione della Commissione chiede all’UE di fare leva su questi successi, riconoscendo al contempo che per invertire la traiettoria delle emissioni e conseguire la neutralità climatica saranno necessari sforzi ingenti e una cooperazione a livello internazionale. Anche i cittadini hanno un ruolo decisivo nella riuscita della transizione: gli stili di vita e le scelte dei consumatori si ripercuotono ad esempio sulla rapidità di questa trasformazione e la loro partecipazione è considerata fondamentale dalla visione strategica ai fini del futuro sistema energetico. Inoltre, sarà essenziale anche il ruolo svolto dagli attori regionali e locali. La strategia a lungo termine vede infatti le città come laboratori di soluzioni sostenibili e trasformative e ritiene che l’UE debba trarre vantaggio da questa situazione tramite piattaforme quali il Patto dei sindaci per il clima e l’energia.

Le prossime tappe

I rappresentanti della Commissione europea hanno già avviato una serie di incontri con autorità e parlamenti nazionali, imprese, organizzazioni non governative e cittadini di vari Stati membri per discutere delle componenti strategiche ai fini della decarbonizzazione a lungo termine, come proposto nell’ambito della visione strategica. Il 14 marzo 2019 il Parlamento ha adottato una risoluzione sul cambiamento climatico in cui accoglie con favore la pubblicazione della visione strategica, discute in merito ai percorsi mirati all’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050 e ritiene che tale obiettivo sia l’unico compatibile con gli impegni dell’Unione nel quadro degli accordi di Parigi. Dalla sua pubblicazione, la strategia «Un pianeta pulito per tutti» è stata discussa in varie formazioni del Consiglio, tra cui Ambiente, Agricoltura e Occupazione e politica sociale. Nel giugno del 2019, il Consiglio europeo ha invitato il Consiglio e la Commissione a portare avanti i lavori sui processi e sugli strumenti da adottare per assicurare la transizione verso una UE a impatto zero sul clima. Il Consiglio europeo definirà i suoi orientamenti entro la fine del 2019. In seguito all’ampio dibattito fra le parti interessate, l’UE sottoporrà la sua strategia a lungo termine alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) entro il 2020, in conformità alle richieste dell’accordo di Parigi.

  Data pubblicazione

26/08/2019