Leve di sostenibilità

L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite impegna tutti i Paesi a contribuire allo sforzo necessario a portare il mondo su un sentiero sostenibile, senza più distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo.

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e i relativi 169 sotto-obiettivi, definiti all'interno dell'Agenda 2030 ONU, oltre ad essere interconnessi ed indivisibili, sono di natura globale e universalmente applicabili. Ciascun Paese è libero di decidere come questi obiettivi debbano essere incorporati nelle politiche e nei processi decisionali, definendo a tal fine una propria strategia nazionale di sviluppo sostenibile, i cui risultati dovranno essere rendicontati all'interno di un processo di monitoraggio e verifica del perseguimento degli SGDs coordinato dall'ONU e realizzato mediante un sofisticato panel di indicatori statistici globali individuati per misurare i singoli target.

Nondimeno, l'attuazione dell'Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni filantropiche, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell'informazione e della cultura, al fine di stimolare un'ampia mobilitazione verso la definizione di un nuovo modello di crescita sostenibile. In tale ambito si riconosce, in particolare, il ruolo fondamentale svolto dai Parlamenti nazionali attraverso la produzione normativa, l'adozione dei budget e la realizzazione efficace dei programmi.

In Italia, il principale strumento di attuazione dell'Agenda 2030 è costituito dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile-SNSvS, approvata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) il 22 dicembre 2017, nella quale sono definite le linee direttrici delle politiche economiche, sociali e ambientali finalizzate a raggiungere gli SDGs entro il 2030.

La Strategia, che deve essere aggiornata dal Governo con cadenza almeno triennale, contiene una serie di scelte strategiche e obiettivi nazionali articolati all'interno di cinque aree speculari a quelle degli SGDs (Persone, Pianeta, Pace, Prosperità, Partnership), cui è associato un elenco preliminare di strumenti di attuazione individuati nel processo di consultazione istituzionale.

Come accennato, i 17 SDGs e i relativi 169 target specifici in cui essi sono declinati bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, estendendo l'Agenda 2030 dal solo pilastro sociale previsto dagli Obiettivi del Millennio agli altri due pilastri, economico ed ambientale, cui si aggiunge la dimensione istituzionale. Loro caratteristica essenziale è di essere universali, interconnessi e indivisibili.

Ciò significa che essi sono applicabili ovunque, a livello globale, nazionale e locale (regionale e/o urbano), pur tenendo conto delle specifiche realtà territoriali e, soprattutto, che sono tra loro fortemente collegati e sinergici. In tal senso, gli stessi Rapporti annuali delle Nazioni Unite sull'attuazione dell'Agenda 2030 evidenziano l'importanza di adottare un approccio integrato nel loro perseguimento, posto che, ad esempio, affrontare il cambiamento climatico richiede al contempo di implementare l'utilizzo di energie rinnovabili, di invertire la tendenza alla perdita di foreste e di modificare i nostri modelli di produzione e di consumo.

Analogamente, promuovere un'agricoltura sostenibile può contribuire a ridurre sia la fame che la povertà, dal momento che quasi l'80% delle persone estremamente povere vive in zone rurali, mentre aumentare l'accesso all'acqua potabile sicura e ai servizi igienico-sanitari può salvare milioni di vite all'anno e migliorare al contempo la frequenza scolastica.

Parimenti, il miglioramento delle competenze in lettura e matematica dei milioni di bambini che stanno rimanendo indietro nell'Africa subsahariana contribuirà a favorire l'uscita dalla povertà della regione e, in ultima analisi, consentirà alla stessa di meglio competere nel mercato globale.

Tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delineati nell'Agenda ONU 2030, spiccano i numeri 7, 12, 13, e 15, che la Regione Puglia si sta impegnando a traguardare, tramite l'utilizzo di quattro principali leve di sostenibilità.

In particolare:

L'obiettivo n. 7 mira ad assicurare a tutti l'accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.

Tale obiettivo è volto ad assicurare l'accesso universale a servizi energetici economici, affidabili, sostenibili e moderni, in modo tale da garantire inclusione ed equità nella fruizione delle risorse energetiche. L'utilizzo di tecnologie inefficienti e non sicure e di combustibili "non puliti" incide, infatti, sulla quantità e qualità dei consumi energetici, determinando elevati costi sociali, economici e ambientali e rischi per la salute.

L'incremento dei consumi di energia da fonti rinnovabili e il miglioramento dell'efficienza energetica rappresentano obiettivi di grande rilevanza sia per le economie meno sviluppate, sia per quelle più sviluppate, maggiormente energivore. La lotta al cambiamento climatico rappresenta una sfida a livello globale che richiede una transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio e la diversificazione delle fonti di energia.

La Regione Puglia, tramite la decarbonizzazione di alcune delle industrie presenti sul proprio territorio, sta attuando una serie di attività volte a rendere i propri sistemi energetici sempre più sostenibili.

L'obiettivo n. 12 mira a garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.

Tale obiettivo promuove modelli di produzione e consumo sostenibile finalizzati alla riduzione dell'impronta ecologica dei sistemi socio-economici, al contrasto della povertà, al miglioramento degli standard di vita e dello sviluppo economico.

I progressi verso l'Obiettivo 12 sono molto rilevanti per il raggiungimento di altri obiettivi di sviluppo sostenibile, relativi alla fame e alla salute, alla riduzione delle disuguaglianze, alla gestione sostenibile dell'acqua e dell'energia, alla promozione di modelli di crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, alla mitigazione del cambiamento climatico.

La gestione sostenibile delle risorse naturali nelle attività di produzione e distribuzione, un consumo consapevole, l'implementazione di un efficiente ciclo dei rifiuti, sono gli strumenti attraverso i quali ridurre i carichi sull'ambiente. Particolare attenzione viene dedicata anche alla riduzione dello spreco alimentare, al raggiungimento di adeguati standard di eco-compatibilità nella gestione delle sostanze chimiche e dei rifiuti, allo sviluppo del turismo sostenibile.

Al fine di favorire la transizione verso un'economia circolare sul proprio terrirtorio, la Regione Puglia ha messo in campo una serie di interventi volti ad instaurare una maggior consapevolezza nei cittadini circa le politiche di riduzione dei rifiuti, riciclaggio e riutilizzo degli stessi, partendo dall'adozione di un Manifesto #NOALLAPLASTICA, ed esponendo uno stand completamente dedicato all'Economia Circolare durante l'83esima Fiera del Levante.

 

L'obiettivo n. 13 mira a promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.

Tale obiettivo mira all'adozione di misure urgenti e di impatto sostanziale per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.

L'innalzamento delle temperature dell'atmosfera e degli oceani, il mutamento dei regimi di precipitazione, l'aumento del livello del mare e la sua acidificazione, sono trasformazioni del clima con impatti negativi sull'ambiente e sul sistema socio-economico. L'aumento delle concentrazioni di gas serra nell'atmosfera, che costituisce la principale determinante del riscaldamento globale, è a sua volta riconducibile essenzialmente alle emissioni dei gas serra di origine antropogenica: si tratta delle pressioni generate sia dalle attività economiche - quali le pratiche agricole e forestali, i processi industriali e le attività dei servizi - sia da quelle finalizzate al trasporto e alla climatizzazione degli ambienti di vita e di lavoro.

I singoli target dell'Obiettivo sono volti a sviluppare e integrare nelle politiche, nelle strategie e nei piani nazionali le misure di contrasto ai cambiamenti climatici, al fine di rafforzare la resilienza dei territori rispetto ai rischi legati al clima e ai disastri naturali, aumentare la conoscenza sui fenomeni, sensibilizzare i cittadini e le istituzioni. 

Nella lotta ai cambiamenti climatici, volta al raggiungimento di una neutralità climatica entro il 2050, la Regione Puglia si inserisce come una delle regioni più attive.

Sulla scorta di quanto delineato a livello europeo e globale, la Regione ha infatti costituito un Comitato per i cambiamenti climatici (presieduto dal dott. Domenico Santorsola), finalizzato a ridurre le emissioni inquinanti sul territorio pugliese e a porre in essere tutte le strategie di sviluppo sostenibile definite dall'ONU.

L'obiettivo n.15 mira a proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica.

L'obiettivo n.15 punta alla salvaguardia degli ecosistemi terrestri e della loro biodiversità.

La strategia non è circoscritta ai superstiti ambienti naturali o alle grandi riserve della biosfera, ma investe l'intero pianeta, interessato in ogni sua parte da diverse forme di degrado dell'ambiente e del territorio. Particolare enfasi è posta sui problemi della deforestazione e della desertificazione, macro-fenomeni mettono a repentaglio i mezzi di sostentamento di milioni di persone in lotta contro la povertà nei Paesi in via di sviluppo.

Altro elemento chiave è costituito dalla perdita di biodiversità, da contrastare attraverso politiche di conservazione e di risanamento ambientale, la promozione di un uso sostenibile e condiviso delle risorse genetiche e la lotta all'estinzione delle specie minacciate. 

Per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo,Il Comitato delle Regioni, nella sessione plenaria del 27 giugno, ha adottato all’unanimità il parere “Un pianeta pulito per tutti – una visione strategica europea a lungo termine per un’economia prospera, moderna e competitiva e senza impatto sul clima”, presentato presso il Parlamento Europeo di Bruxelles dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Il parere ha affrontato molteplici tematiche, tra cui: la difesa dell’ecosistema, la transizione verso un’economia a basse emissioni di Co2, l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, la costruzione di un quadro normativo globale in materia di clima ed energia che contempli gli aspetti sanitari, ambientali, economici e sociali.

 

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Per approfondimenti sull'Agenda globale per lo sviluppo sostenibile, consulta il documento disponibile: Agenda_svilupposostenibile_Camera dei Deputati.Pdf