Cambiamenti Climatici
STRATEGIA DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
I cambiamenti climatici in corso costituiscono una delle sfide più rilevanti a livello urbano e territoriale del XXI secolo.
Il rapporto dell’IPCC AR5 WGIII del 2014 ha rilevato che l’area mediterranea dovrà fronteggiare gli impatti più significativi dei cambiamenti climatici e sarà fra le aree più vulnerabili del pianeta.
In questa prospettiva le politiche climatiche a livello internazionale promuovono strategie per favorire azioni di mitigazione e di adattamento mirate agli specifici contesti territoriali.
A tal proposito e con riferimento alle azioni di adattamento, nel 2013 (COM216) l’UE ha adottato la Strategia europea di Adattamento ai Cambiamenti Climatici al fine di contribuire a rendere l’Europa più resiliente ai cambiamenti climatici e di migliorare la preparazione e la capacità di reazione agli impatti degli stessi a livello locale, regionale, nazionale e di Unione. In detta strategia sono stati definiti gli obiettivi della politica comunitaria in materia, i principi e le linee-guida al fine di coordinare e rendere coerenti le visioni e i piani degli Stati membri per la gestione dei rischi naturali e antropici.
In linea con quanto indicato dalla strategia di adattamento europea, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha adottato, con Decreto Direttoriale MATTM/CLE del 16 giugno 2015, n. 86, la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNACC) che riporta lo stato delle conoscenze scientifiche degli impatti e delle vulnerabilità dei settori socio-economici e dei sistemi naturali. Inoltre, la SNACC fornisce un’analisi delle proposte di azione da intraprendere in via prioritaria per la sicurezza del territorio con relativa tempistiche di attuazione (entro il 2020 e oltre il 2050) oltre che le tipologie di azioni (tipo non strutturale o “soft”, azioni basate su un approccio ecosistemico o “verdi”, azioni di tipo infrastrutturale e tecnologico o “grigie” e azioni di tipo trasversale tra settori) al fine di favorire l’implementazione delle tematiche di adattamento ai cambiamenti climatici nei Piani e Programmi settoriali nazionali, distrettuali, regionali e locali.
In attuazione della richiamata Strategia nazionale, il MATTM è impegnato nella definizione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) che rappresenta un’articolazione avanzata e operativa dello stesso.
Il PNACC viene proposto quale strumento di pianificazione nazionale a supporto delle istituzioni nazionali, regionali e locali per fornire loro una base comune di dati, informazioni e metodologie di analisi utili alla definizione dei percorsi settoriali e locali di adattamento ai cambiamenti climatici. Inoltre, lo stesso, si propone quale strumento di supporto a livello territoriale per l’individuazione e la scelta delle azioni più efficaci nelle diverse aree climatiche in relazione alle criticità che le connotano maggiormente e favorisce l’integrazione dei criteri di adattamento nei processi e negli strumenti di pianificazione al fine di contenere la vulnerabilità agli impatti dei cambiamenti climatici, di aumentare la resilienza agli stessi e a migliorare le possibilità di sfruttamento di eventuali opportunità a livello territoriale.
La Regione Puglia, in linea con quanto proposto a livello internazionale e nazionale, si è impegnata nell’avvio di politiche di contrasto al dissesto idrogelogico, di tutela delle acque e di decarbonizzazione e lotta ai Cambiamenti Climatici a partire da azioni che interessano alcuni contesti industriali fino a promuovere e supportare, in un’ottica di complementarietà, un impegno “dal basso” delle comunità locali attraverso le proprie amministrazioni.
In attuazione del parere reso dalla Commissione Europea n. 773/2018 e denominato “Un pianeta pulito per tutti”, il Presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano è stato nominato Rapporteur (relatore) dal Comitato delle Regioni ai fini della redazione del parere denominato “Un pianeta pulito per tutti. Una visione strategica a lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e neutra dal punto di vista del clima” approvato ad unanimità in Commissione Ambiente (ENVE) del Comitato delle Regioni in sessione plenaria nelle date del 26 e 27 giugno 2019 a Bruxelles (Belgio).
Il parere, in sintesi, contempla quale principale obiettivo la lotta ai cambiamenti climatici, integrando ed armonizzando strategie ambientali, sociali ed economiche al fine di favorire la transizione dell’Unione Europea verso un’economia efficiente e sostenibile, in cui l’ambiente naturale dovrà essere protetto e potenziato, unitamente alla salute ed al benessere dei cittadini. Detto parere è frutto del supporto e del contributo esperto del Direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio, in qualità di esperta regionale designata, oltre che dei contributi ricevuti dai diversi stakeholders e dagli spunti emersi negli incontri che si sono svolti con i rappresentanti delle Istituzioni Europee.
Con successivo atto n. 1154 del 13.07.2017, così come modificata con DGR n. 1965/2019, la Giunta regionale ha deliberato, in sintesi, la candidatura presso la Commissione Europea della Regione Puglia a Coordinatore del “Patto dei Sindaci per il clima e l’energia” e l’istituzione della Struttura di coordinamento Regionale con l’obiettivo di rilanciare l’iniziativa in parola e supportare gli Enti Locali nella pianificazione di azioni per affrontare, in modo coordinato e con una strategia comune, gli effetti potenziali dei cambiamenti climatici e le politiche di mitigazione oltre che di adattamento.
Ad Aprile 2018 il Presidente della Regione Puglia ha sottoscritto la dichiarazione di impegno dei Coordinatori territoriali al fine di sostenere la visione del Patto dei Sindaci per territori decarbonizzati e capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici, dove garantire l’accesso a un’energia sicura, sostenibile e alla portata di tutti.
Coerentemente a quanto proposto nel citato Parere del Presidente, la Regione Puglia nel 2019 ha avviato i lavori per la definizione della Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile integrata con il percorso di elaborazione del documento di vision strategica (Piano Strategico Regionale) che ha prodotto l’aggiornamento del quadro delle conoscenze nel contesto regionale sulle politiche e progetti attuati correlati agli obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030.
A tal proposito, l’adattamento ai Cambiamenti Climatici è parte di un processo di sviluppo sostenibile e pertanto interviene in modo diretto sia sull’obiettivo strategico SDGs 13 “Lotta contro il cambiamento climatico” dell’Agenda 2030 che su altri obbiettivi come: SDGs 6 “Acqua pulita”; SDGs 7 “Energia pulita e accessibile”; SDGs 11 “Città e comunità sostenibili”; SDGs 12 “Consumo e produzione responsabili”; SDGs 14 “Vita sott’acqua”; SDGs 15 “Vita sulla terra”. Pertanto, con riferimento alle attività relative alla definizione della Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile, è stato avviato il Forum regionale di SvS con un primo incontro tenutosi il 23.01.2020 dal titolo “Agire per il Clima” che ha visto la presenza del Presidente della Regione, le diverse strutture regionali rappresentate da funzionari e dirigenti oltre che degli esponenti della società civile (associazioni, agenzie, enti di ricerca, studenti e docenti).
Il Forum ha coinvolto detti soggetti su 5 tavoli tematici finalizzati a raccogliere contributi per la definizione di una vision strategica fondata sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e per orientare e permeare le politiche, le programmazioni e le pianificazioni regionali in ambito ambientale, sociale ed economico sul tema climatico.
In associazione e in continuità alle suddette attività e in coerenza con quanto proposto a livello europeo e nazionale si ritiene opportuno avviare il percorso di definizione della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC) al fine di mettere a sistema le esperienze e le informazioni ad oggi disponibili e individuare adeguate misure in grado di rafforzare la resilienza dei territori al fine di migliorare la capacità di reagire positivamente agli stress indotti dai cambiamenti climatici. Detta Strategia consentirà inoltre, nell’ambito del ruolo di coordinatore territoriale del “Patto dei Sindaci per il clima e l’energia” della Regione Puglia di cui alla DGR n. 1154 del 13.07.2017, così come modificata con DGR n. 1965/2019, di fornire le informazioni di dettaglio agli Enti locali per adeguare o elaborare i Piani d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC) relativamente al tema dell’adattamento.
Inoltre, nell’ambito dell’attuazione della Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile, la SRACC fornirà utile supporto e orientamento al perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 nel contesto territoriale pugliese.
In sintesi la SACCR Puglia, perseguirà i seguenti obiettivi generali, in coerenza con quanto definito in sede di SNAC e PNAC:
- contenere la vulnerabilità dei sistemi naturali, sociali ed economici agli impatti dei cambiamenti climatici;
- incrementare la capacità di adattamento degli stessi;
- migliorare lo sfruttamento delle eventuali opportunità;
- favorire il coordinamento delle azioni a diversi livelli.
La rilevanza territoriale di alcune misure e/o azioni specifiche, la loro definizione e implementazione finale deve essere strettamente focalizzata sulla scala locale, poiché è a livello locale che gli impatti legati al clima, e conseguentemente i benefici delle azioni di adattamento, sono direttamente e principalmente percepiti.
Inoltre, la scelta delle azioni a scala locale, dovrà essere il frutto di valutazioni politiche e strategiche basate sugli obiettivi di sviluppo del territorio stesso. L’identificazione e la scelta di azioni specifiche da implementare nei singoli territori richiede pertanto valutazioni e approfondimenti aggiuntivi rispetto a quelli forniti dalla SNACC e dal PNACC, che devono essere affrontati con il coinvolgimento di tutti gli attori e portatori di interessi locali (enti, istituti di ricerca, società civile, imprese).
I Piani di adattamento sono inoltre, a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale, per singolo settore o multisettoriali), degli strumenti dinamici, soggetti a continui e periodici aggiornamenti e implementazioni, durante i quali potranno essere rivisti e recuperati alcuni aspetti precedentemente non considerati, o non sufficientemente dettagliati. In sintesi, gli effetti del cambiamento climatico si manifestano in maniera diversa e hanno ripercussioni a scala locale. Tali effetti sono diversificati in base alle criticità del territorio e alle sue caratteristiche di natura ambientale, economica e sociale, e necessitano quindi di un’analisi di dettaglio a livello territoriale finalizzata ad implementare un quadro conoscitivo che permetta di definire il contesto climatico, territoriale e socio- economico di riferimento e individuare gli obiettivi specifici di adattamento oltre che le azioni da proporre.
Studiare gli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e umani significa analizzarne, secondo la definizione dell’IPCC (2014) gli “effetti su persone, abitazioni, salute, ecosistemi, beni e risorse economiche, sociali e culturali, servizi (inclusi quelli ambientali) e infrastrutture dovuti all’interazione dei cambiamenti climatici o degli eventi climatici pericolosi che si presentano entro uno specifico periodo di tempo, e alla vulnerabilità di una società o di un sistema esposti ai cambiamenti climatici stessi”.
Pertanto, ai fini della redazione della SRACC e a partire dalle valutazioni e analisi condotte in sede di redazione della SNACC e del PNACC, si propone di procedere con:
- l’analisi climatica di dettaglio a scala regionale e locale al fine di caratterizzare la variabilità climatica osservata a livello locale e di valutare le anomalie attese in futuro per effetto dei cambiamenti climatici.;
- la valutazione della vulnerabilità e della propensione al rischio finalizzata alla conoscenza degli elementi ambientali (es. idrogeologici, risorse idriche, suolo, biodiversità, etc), infrastrutturali oltre che sociali ed economici che determinano la vulnerabilità del territorio e la comprensione della loro interazione con il clima che cambia;
- la definizione degli obiettivi specifici di adattamento regionali coerenti con i menzionati obiettivi generali;
- la definizione delle azioni di adattamento regionali (es. difesa del suolo, tutela e approvvigionamento idrico, tutela della biodiversità, tutela salute pubblica, agricoltura, turismo ecc.);
- la definizione di sistema di monitoraggio, reporting e valutazione (MRV) che consenta di valutare con regolarità l’efficacia delle scelte strategiche e il raggiungimento degli obiettivi.
Inoltre, ai fini dell’elaborazione della SRACC è necessario un alto grado di consenso e di raccordo tra i diversi livelli di governance che operano nella stessa regione.
Nella progettazione e realizzazione di dette strategie, oltre al coordinamento tra i diversi livelli di governo territoriali, nazionale, regionale e altri Enti territoriali, è necessario attuare un forte coordinamento tra le diverse politiche territoriali, paesaggistiche, ambientali, sanitarie, produttive e di protezione civile. Infatti, l’adattamento ai rischi derivanti dal cambiamento climatico dovrebbe essere una componente essenziale in tutte le politiche settoriali della regione, da integrare nei programmi già esistenti a livello nazionale che locale.
Lo sviluppo di una strategia di adattamento di settore non può essere impostato unicamente al livello delle politiche regionali ma dovrebbe prevedere il coinvolgimento di tutti gli attori e portatori di interessi locali (enti, società civile, imprese).
Le decisioni sull’adattamento riguardano infatti vari ambiti sociali, molteplici stakeholder interdipendenti tra loro e decisori politici. Pertanto, i lavori di redazioni potranno essere coadiuvati dalla partecipazione di stakeholders, istituzionali e non, interessati dalle varie tematiche trattate nella SRACC.
A tal fine si ritiene opportuno richiamare il Forum regionale di SvS quale strumento utile di partecipazione per proporre al pubblico interessato discussioni, approfondimenti ed elaborazioni su temi specifici e che necessitano di un confronto.
LINK DI RIFERIMENTO:
La SRACC, come potrete leggere dal documento, rimanda alla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNACC), che sarà bene richiamare nei testi che andremo a formulare.
Di seguito i link alla Strategia Nazionale SNACC che potrebbero esservi utili:
- qui trovate l'intera SNACC: https://pdc.minambiente.it/sites/default/files/allegati/strategia_nazionale_adattamenti_climatici.pdf
- qui trovate alcuni argomenti di approfondimento alla SNACC https://www.mite.gov.it/notizie/strategia-nazionale-di-adattamento-ai-cambiamenti-climatici-0
Inoltre, la SRACC si inserisce all'interno della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, che rappresenta un "contenitore" più ampio in materia di sviluppo sostenibile (i cambiamenti climatici ne costituiscono una parte).
Trovate di seguito alcuni link utili alla conoscenza della Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile:
- il portale della Regione Puglia, che fa un'overview, partendo dalla Strategia Nazionale https://www.regione.puglia.it/web/strategia-regionale-sviluppo-sostenibile/strategia-nazionale. Sempre a questo link
- Il documento relativo alla strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile: https://www.regione.puglia.it/documents/656068/660025/Strategia+nazionale+sviluppo+sostenibile.pdf/74b2e4c2-b84c-ad38-9663-921b4cb042f0?t=1600775785296
- Sul portale pugliacom trovate una sezione molto strutturata, dedicata sia alla strategia nazionale, sia regionale di sviluppo sostenibile https://pugliacon.regione.puglia.it/web/sit-puglia-dipartimento/strategia-per-lo-sviluppo-sostenibile-della-regione-puglia
- Sul portale Puglia Partecipa, invece, trovate anche gli eventi regionali in materia di processo partecipato che sono stati avviati per la definizione della strategia Regionale per lo Sviluppo sostenibile https://partecipazione.regione.puglia.it/processes/ambiente-territorio . A questo link trovate anche l'immagine coordinata - logo - della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile.
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Pubblicato lo studio della UE in materia di ambiente e cambiamenti climatici. Questo studio esamina lo stato di avanzamento della legislazione europea in materia di ambiente e clima, e individua le principali sfide per i prossimi cinque anni.
Le sfide sorgono dai piani rilasciati dal presidente eletto, come un nuovo Green Deal europeo, il completamento dei lavori iniziati nel precedente termine (ad esempio il regolamento per un quadro per la finanza sostenibile e il completamento del quadro finanziario pluriennale) da revisioni della legislazione prevista per il prossimo mandato e dalla necessità di azioni laddove gli indicatori mostrino che gli attuali obiettivi ambientali dell’UE potrebbero non essere raggiunti.
Lo studio è diviso in due parti.
La prima parte di questo studio riassume lo stato della legislazione dell’UE, i principali obiettivi e le strategie dell’UE nel settore delle politiche in materia di ambiente e cambiamenti climatici, con particolare attenzione alle azioni più recenti adottate. Il settimo programma di azione per l’ambiente (7th EAP) ha stabilito tre priorità tematiche (protezione e valorizzazione del capitale naturale, istituzione di un’economia verde a basse emissioni di carbonio efficiente nell’impiego delle risorse e protezione della salute e del benessere dei cittadini).
Queste priorità continueranno a essere molto pertinenti ed è importante proseguire l’attuazione delle politiche dell’UE in questi settori senza interruzioni.
È già stato adottato un numero considerevole di obiettivi e strategie ambientali e climatici fino al 2030. La conformità degli Stati membri (SM) e l’applicazione della legislazione ambientale sono state un compito importante in passato e devono essere affrontate in modo più deciso nel periodo successivo.
Nell’ambito dell’attuazione del piano d’azione per l’economia circolare, è stato adottato un pacchetto completo di sei direttive nel settore dei rifiuti, una nuova strategia per la plastica nell’economia circolare e un quadro di monitoraggio. Il "Framework 2030 per il clima e l’energia" comprende obiettivi per il 2030, una direttiva ETS, un Effort Sharing Regulation sulla condivisione degli sforzi con gli obiettivi degli Stati membri per il settore non ETS, un regolamento per l’uso del suolo, il cambiamento dell’uso del suolo e la selvicoltura (LULUCF) e un nuovo regolamento sulla governance di clima ed energia.
Nel settore trasporti, sono state aggiornate le normative sulle emissioni di CO2 delle nuove auto e dei nuovi veicoli commerciali e un nuovo regolamento sulle emissioni di CO2 e sull’efficienza del carburante dei veicoli pesanti.
Per quanto riguarda i prodotti chimici, il regolamento sui prodotti chimici organici persistenti è stato rivisto.
Nel settore della qualità dell’aria, i legislatori dell’UE hanno risposto all’uso del software per manipolare le emissioni di NOx da parte delle case automobilistiche e hanno lavorato sui miglioramenti relativi all’inquinamento atmosferico causato dalle navi e dalle macchine mobili non stradali. È stato avviato un nuovo settore di lavoro su un pacchetto di misure legislative che attuano una strategia dell’UE in materia di finanziamento sostenibile. La seconda parte affronta le sfide imminenti e le questioni cruciali per il prossimo periodo legislativo.
Le questioni cruciali riguardano quelle aree nelle quali il lavoro legislativo, dei periodi precedenti, deve ancora essere completato. Ciò include, ad esempio, il framework per facilitare gli investimenti sostenibili e l’adozione del quadro finanziario pluriennale post 2020 (Multiannual Financial Framework). Le prossime sfide includono anche settori in cui i programmi precedenti devono essere sostituiti da priorità e strategie aggiornate come l’ottavo programma di azione per l’ambiente (th EAP)
18/09/2019