Rifiuti e Fanghi di Depurazione [A]

RIFIUTI E FANGHI DI DEPURAZIONE [A]

I RIFIUTI

La produzione dei rifiuti rappresenta una perdita di risorse materiali e d’energia e le politiche comunitarie prevedono il disallineamento tra produzione dei rifiuti, crescita dell’economia e relativo consumo delle risorse, soprattutto di quelle non rinnovabili e pongono l’urgenza di intervenire nella fase di prevenzione, cioè prima che una sostanza, un materiale o un prodotto diventi un rifiuto.

Le nuove politiche sui rifiuti, sia italiane che europee pongono grande attenzione alle politiche di prevenzione e minimizzazione della produzione dei rifiuti, sia presso le pubbliche amministrazioni sia nei vari settori delle attività economiche. Tuttavia, l’esperienza di questi anni ha mostrato come questo obiettivo non riesca ad essere perseguito intervenendo solo a valle dei processi produttivi.

I rifiuti urbani rappresentano la parte finale di una catena di consumo, la fase in cui si dismette un oggetto poiché viene considerato ormai inutile, non convenientemente riparabile o perché ha cessato la sua funzione. Prima del consumo ci sono le fasi di fabbricazione e di trasformazione della materia prima. La vera strategia preventiva consiste quindi nell’unificare questo percorso lineare in modo tale da limitare al massimo il ricorso al conferimento al circuito di raccolta dei RU e, di conseguenza, all’utilizzo di nuove risorse naturali per ottenere nuovi beni. Si tratta di un complemento essenziale alle strategie che cercano di sviluppare un circolo chiuso con la riutilizzazione dei rifiuti – o la loro trasformazione in materie prime seconde. Questo concetto mette in evidenza come la prevenzione della produzione di rifiuti risulta connessa anche ad una tematica che sta assumendo sempre maggiore importanza quale quella dell’economia circolare. In particolare, la Commissione Europea spinge alla revisione e modifica delle principali direttive per la gestione dei rifiuti, affinché comprendano misure volte a stimolare una maggiore circolarità dei “rifiuti che possono tornare ad essere risorse”.

Da quanto esposto si evince la necessita di una trasformazione dell’attuale sistema di produzione e di consumo; l’obiettivo principale è quello di modificare il consumo in un’ottica sostenibile e rendere i processi di estrazione delle materie prime, la produzione e la concezione dei prodotti il più possibile compatibili con le concezioni e i processi naturali.

Gli obiettivi di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti dipendono dalla diffusione di prodotti e pratiche che minimizzino la generazione di rifiuti durante tutto il loro ciclo di vita, questo implica una diversa organizzazione della distribuzione delle merci e la riduzione del consumo di prodotti a perdere a favore di articoli utilizzabili più volte, oltre all’introduzione di tecnologie pulite nei cicli produttivi al fine di ridurne la pericolosità.


I FANGHI DI DEPURAZIONE


La produzione e gestione dei fanghi dal trattamento delle acque reflue urbane
della Regione Puglia ha assunto un peso rilevante nell’ambito del servizio idrico integrato (S.I.I.), crescendo di importanza con il potenziamento degli impianti di depurazione, l’estensione e il miglioramento delle reti fognarie nonché con l’adozione di più efficienti tecnologie di trattamento, necessarie per rispettare limiti di qualità dell’effluente finale sempre più restrittivi; in realtà essa non coinvolge esclusivamente l’ambito delle risorse idriche ma anche, e in modo rilevante, quello della gestione regionale integrata dei rifiuti, in particolare quelli di natura organica, nonché il settore dell’agricoltura, strategico per la Regione Puglia, in quanto destino elettivo della maggior parte delle opzioni di recupero.

 

La strategia regionale di gestione dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane oggetto di aggiornamento si rifà alle prime indicazioni fornite dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRGRS) che, approvato con DGR n. 819 del 23 aprile 2015, individuava già alcuni principi generali di gestione dei fanghi di depurazione dei reflui civili indicando quale strumento attuativo il “Piano di emergenza straordinario della gestione dei fanghi derivanti dalla depurazione dei reflui urbani, nonché alla definizione delle linee guida per l’individuazione delle migliori strategie di gestione ordinaria del ciclo depurativo ai fini di un corretto riutilizzo e smaltimento del prodotto fanghi” (ARPA Puglia, 2009),  redatto da ARPA Puglia (con CNR IRSA, Politecnico di Bari - DIAC e Università degli Studi di Bari – DIBCA) nell’ambito dell’attuazione dell’APQ Studi di fattibilità di cui alla Del. CIPE n. 35/2005.

L’analisi dei trend regionali della gestione dei fanghi nell’ultimo quinquennio evidenzia chiaramente, oltre ad un incremento dell’entità della produzione complessiva, una drastica riduzione dei quantitativi destinati al riutilizzo agronomico e al recupero di materia in impianti regionali (compostaggio), con contestuale affermazione del recupero di materia in impianti extraregionali quale opzione attualmente prevalente nella gestione dei fanghi regionali nonché un notevole incremento, sia in termini assoluti sia relativi, della quantità smaltita in discarica.

L’importante incremento del ricorso alle opzioni ambientali meno convenienti, con importante ricaduta sulla tariffa del S.I.I., deriva da una progressiva penalizzazione delle migliori alternative di gestione (riutilizzo agronomico e compostaggio in impianti regionali), ascrivibile a numerosi fattori (tecnici, normativi e commerciali), concomitanti e correlati.

La necessità di aggiornare la pianificazione è particolarmente importante alla luce del prevedibile incremento di produzione derivante dai numerosi interventi in atto sugli impianti del S.I.I. (potenziamenti e adeguamenti) e sulle reti (estendimenti e collettamenti): già nel 2014 il Gestore del S.I.I. stimava a piena attuazione del Piano Industriale (per il 2021-2022) una produzione complessiva di fanghi di depurazione dell’ordine di 360˙000 tT.Q., nell’ipotesi che entro il 2020 fossero conclusi tutti gli interventi di potenziamento ed adeguamento previsti dal Piano di Tutela delle Acque (PTA) del 2009. Una nuova stima, basata sulle modifiche (riperimetrazione degli agglomerati) previste dall’aggiornamento in corso del PTA e nell’ipotesi di completa ultimazione degli interventi di adeguamento e potenziamento previsti, ha consentito di quantificare in circa 379˙000 tTQ (90˙000 tSS) la produzione regionale annuale di fanghi di depurazione del S.I.I. attesa al 2021.

Gli obiettivi generali della strategia regionale di gestione dei fanghi di depurazione del S.I.I. sono sintetizzati nel paragrafo 7.3, definiti nel rispetto della ben nota gerarchia di gestione rifiuti (già recepita e integrata in tutta la normativa nazionale di indirizzo in materia), sulla base degli orientamenti e dei vincoli normativi europei e nazionali, nonché dell’analisi aggiornata di tecnologie, specificità territoriali e contingenze economiche, come riportato nel capitolo 6 e nei paragrafi 7.1 e 7.2.



DOCUMENTI DISPONIBILI:


 Allegato A.1.1 - Inquadramento normativo

 Allegato A.1.2 - Analisi dei flussi dei rifiuti urbani

 Allegato A.1.3 - Analisi impiantistica

 Allegato A.1.4  Elaborati grafici

 Allegato A.2.1 - Scenario di Piano

 Allegato A.3  - Programma regionale di prevenzione dei rifiuti

 Allegato A.4  - Sezione conoscitiva

 Allegato A.5 - Norma Tecniche di Attuazione

 Allegato A.5.1 - Criteri per la definizione delle aree

 Allegato A.6 - Piano di Monitoraggio